Ogni persona è unica, così come unico è il proprio modo di sentire: a differenza degli altri non utilizziamo un unico protocollo che vada bene per tutti, bensì valutiamo con scrupolo tutti gli aspetti, sia della condizione audiologica che delle applicazioni più adatte alle specifiche esigenze della persona

Sfatiamo i luoghi comuni

Gli apparecchi acustici, a differenza di molti altri comuni dispositivi elettronici pronti all’uso, non servono a nulla se non personalizzati dopo una serie di attente analisi.
Tutto ciò esula dal mero costo del prodotto, è affidarsi a un professionista che guida la persona in un percorso che in una parola è riabilitazione, ma che racchiude invece la passione dell’audioprotesista per arrivare allo scopo: tornare a sentire, e bene.

Il percorso riabilitativo uditivo personalizzato

L’audioprotesista crea le condizioni ottimali per condurre la persona alla consapevolezza del proprio deficit uditivo e per guidarla nel percorso, arricchito di esami specifici e consulenze periodiche, dove si arriverà insieme, per restare a sentire.
In Uditolab crediamo in questo: grazie ai continui aggiornamenti in ambito audiologico e all’ausilio di strumentazione diagnostica di elevato valore, ci impegniamo quotidianamente perché tutto questo si realizzi. 

Conosciamoci

Il primo appuntamento è importante. Prima delle prove audiometriche inizieremo a condividere le esigenze della persona interessata e realizzeremo insieme una raccolta di informazioni che ci aiuterà a comprendere la situazione uditiva attuale: lo stile di vita, i disagi nel sentire nel quotidiano, la comunicazione nelle relazioni interpersonali, la percezione di sè con chi ci circonda.
E’ altrettanto importante sapere quali siano le esigenze da soddisfare: un passaggio molto importante, sia per orientarci che per condividere la scelta del dispositivo più idoneo.

Comincia il percorso

Dopo attente verifiche onde escludere patologie o problematiche di natura diversa eseguiremo una valutazione otoscopica: tramite un videotoscopio faremo un’indagine del condotto uditivo esterno per accertarci che non vi siano ostruzioni, che la membrana timpanica sia integra e che eventuali altre patologie siano assenti. Condivideremo le immagini a schermo, memorizzandole per future consultazioni.
A seguire inizieremo con la somministrazione di test di audiometria tonale e vocale, svolti sia in cuffia che in campo libero. Sono indagini soggettive, basate sulle risposte della persona e sulla sua sensibilità. Gli esami da poter condurre attraverso questa metodica sono molteplici, l’audioprotesista sceglierà di volta in volta i test da condurre per valutare e completare il quadro audioprotesico nel modo più esaustivo possibile.
A completamento dei test l’audioprotesista valuterà e condividerà tutti i dati emersi: i risultati verranno raccolti digitalmente in una cartella che conterrà i vari test svolti, i relativi referti e considerazioni, e di quest’ultima una copia verrà consegnata alla persona coinvolta.

Counselling audioprotesico

Rimediare l’ipoacusia attraverso l’utilizzo di apparecchi acustici ed eventuali accessori, seguendo linee guida prospettate da un piano riabilitativo uditivo personalizzato, è un’esperienza fortemente soggettiva, pertanto è importante individuare la corretta applicazione sin dall’inizio per soddisfare al meglio quelle che sono le proprie esigenze in base alla capacità uditiva residuata.

Fornitura

Uditolab si avvale dei partners più importanti a livello globale, proprio per utilizzare il meglio che la tecnologia in questo campo riesca a produrre, sia per delicate applicazioni pediatriche che per adulti. Gli apparecchi acustici sono dispositivi medici e possono essere di diverso tipo (in funzione appunto delle caratteristiche elettroacustiche di cui devono essere dotati), per somministrare al meglio l’amplificazione necessaria al recupero uditivo. Le tipologie variano dai retroauricolari, ai RITE (Receiver In The Ear), agli endoauricolari. Di seguito i brand più utilizzati: Phonak, Bernafon, Beltone, Starkey, Signa.

Regolazione

L’estro e la preparazione dell’autoprotesista qui devono dare il massimo: gli apparecchi acustici appena usciti di fabbrica non funzionano, hanno comunque necessità di essere finemente regolati: una personalizzazione ottenuta da una programmazione che l’audioprotesista esegue grazie alle indagini audiologiche raccolte, e alle esigenze personali dell’individuo emerse in fase di intervista preliminare. Tale delicata operazione veine definita “fitting“, attraverso la quale sarà possibile adattarli perfettamente alla persona, anche in base agli accessori da implementare per la loro completa e corretta gestione.

Misurazioni in vivo

Oltre ai test di cui abbiamo parlato, tutti di natura soggettiva, rilevabili quindi grazie alle risposte ed alla collaborazione di chi vi si sottopone, un metodo oggettivo è dato dalle misure in vivo (altrimenti definite REM), un particolare dispositivo che ci consente, attraverso specifiche sonde introdotte all’interno del condotto uditivo esterno, di misurare particolari fenomeni che si sviluppano all’interno delle orecchie senza e con gli apparecchi acustici indossati, tutti parametri indispensabili per personalizzare al meglio il funzionamento degli apparecchi acustici. In questa pratica non è necessaria alcuna risposta, se non la pazienza durante le diverse fasi di misurazione.